L’accudimento e la cura per la crescita e lo sviluppo culturale dei giovani sono temi che hanno da sempre preoccupato la società. Molte figure sono sorte per rispondere a questo bisogno: oggi, queste persone sono chiamate youth worker.
Lo youth worker, indipendentemente dal settore in cui opera, ha come tratto caratteristico quello di promuovere lo sviluppo delle competenze dei giovani, la loro partecipazione alla vita sociale e la valorizzazione del loro contributo. Il valore dell’animazione socio-educativa viene riconosciuto nelle conclusioni del Consiglio Europeo ed è evidenziato in uno studio pubblicato nel 2014.
Una definizione così comprensiva sembrerebbe in contrasto con un nome preciso che, tradotto alla lettera, suona come lavoratori della gioventù. La natura apparentemente misteriosa di questo titolo risiede nella sua vocazione a comprendere, sotto di esso, molte più categorie lavorative di quanto ci si possa immaginare. Da non tradurre erroneamente come lavoratori giovani, youth work è un termine che pone alcune domande, ma apre, grazie alle risposte, un numero avvincente di possibilità per il futuro.
Cosa fa esattamente uno youth worker?
Uno Youth Worker è una figura che si occupa della formazione dei giovani con particolare attenzione agli aspetti sociali, culturali ed artistici della sua crescita. Più in generale, si può definire youth worker chiunque abbia un ruolo professionale capace di influenzare e indirizzare una persona durante la sua fase di crescita giovanile, infantile, adolescenziale.
Lo strumento privilegiato dello youth worker è la formazione non-formale; la capacità di convogliare l’attenzione e le risorse cognitive dei giovani con attività apparentemente non mirate, in grado di instaurare un processo di apprendimento e di valorizzazione dell’esperienza vissuta.
Gli effetti del suo operato si rivelano influenti su alcuni obiettivi di più ampia portata, come l’avanzamento della democrazia, la promozione della cittadinanza europea e dei suoi valori, l’apprendimento interculturale; osteggiare la radicalizzazione e l’estremismo; sviluppare le soft skills, favorire la transizione ad un adultità soddisfacente e serena riguardo all’istruzione e alla vita lavorativa.
Chi sono gli Youth Worker?
Operatori sociali, animatori, docenti, professori, chiunque abbia un ruolo più o meno fondamentale nella crescita dei giovani e nel loro modo di approcciarsi alla sfera culturale e sociale. Non è quindi possibile definire con chiarezza chi non sia uno youth worker, ma è chiaro che il concetto si estende fino ad includere chiunque senta, data la sua professione, la vocazione e il dovere morale nei confronti delle giovani persone che si trova a poter indirizzare verso un percorso di miglioramento personale e, di conseguenza, della società futura.
Negli anni la figura dello Youth Worker è stata soggetto di studi ed incontri, occasioni per ridefinire la categoria e lavorare insieme agli obiettivi futuri e alle nuove esigenze che si pongono di fronte al cambiamento della società. Tra i più recenti, gli Youth Work Days di Jesolo, Parma, e l’imminente Youth Work Camp sull’Isola d’Elba.
A chi è rivolto il suo operato?
Come dice il termine stesso, la missione dello youth worker è quella di dedicare i suoi sforzi all’educazione dei giovani e all’instaurazione di uno stimolante ambiente di confronto tra individui. Dalla formazione degli adulti di domani, indirizzandoli verso pratiche di dialogo e di apprendimento costanti, si può ottenere una società più giusta e che meglio risponda ai principi democratici, di uguaglianza e di progresso.
Quali sono le sue competenze?
Le competenze dello youth worker sono state riviste ed ampliate di recente, per venire incontro alle mutazioni avvenute nei dieci anni passati dalla prima stesura di esse.
Le competenze chiave di youth working riguardano la sfera del digitale; le scienze tecnologiche, matematiche; la padronanza di diverse lingue per aumentare il proprio potenziale comunicativo e di connessione tra diverse culture; conoscenze di letteratura e consapevolezza ed efficace espressione culturale; abilità imprenditoriali; un forte senso civico, e l’importante mantenimento delle competenze di apprendimento, alle competenze personali e sociali.
Il futuro, da un’altra prospettiva.
Lavorare sul tema delle competenze degli youth worker si presenta come una chiave di volta per definire il loro approccio al lavoro con i giovani, in modo da garantire loro un aiuto nell’ampliamento delle loro libertà e della loro capacità di mantenere la mente attiva ed elastica in vista delle sfide della loro vita e della società futura nel suo complesso. Il modo in cui essi vengono avviati a costruire la società dipende e passa, anche, da chiunque si senta in grado di apportare forza e beneficio alla causa dello youth working e ai suoi obiettivi.